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curiositàFabbri Paolo, Fabris Salvatore e Cecilio Guido Fabris un mitico macellaio dal Diario di Giacomo Fabris un libro
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Morte sul San Marco (9 Settembre 1944)Nel 1911 in sostituzione del "San Marco I°". che concludeva la sua carriera con la vendita ad armatori greci. l'"Istria - Trieste" ordinava il "San Marco II°". che fu costruito nel cantiere di Monfalcone con una stazza lorda di 276 tonnellate, velocità 13.5 nodi e una capacità di 503 passeggeri per 15 persone di equipaggio. Il San Marco era progettato per il servizio esclusivo di passeggeri sulle linee più importanti della società ed è stato uno dei più bei vaporetti. Aveva una linea snella ed elegante e con sistemazioni sotto coperta molto decorose. Il San Marco svolse regolare servizio lungo le coste istriane fino al 1915. quando fu catturato dalla Marina Militare Italiana e dopo un breve disarmo a Venezia, il San Marco fu assegnato in gestione all' "Esercizio Navigazione di Stato" per il trasporto di personale e rifornimenti ai drifters dello sbarramento del Canale d'Otranto e alle basi in Albania. Dopo l'Armistizio continuò il servizio di rifornimenti di trasporto per le località delle coste Istriane e Dalmate occupate. In questa veste effettuò un primo rientro a Trieste, il 20 novembre 1918. con passeggeri e rifornimenti da Venezia. Nel 1920 fu restituito alla Società proprietaria che lo rimise in servizio. Nel 1929, in quel mitico inverno, il San Marco che era in navigazione tra Isola e Pirano. subì delle onde anomale, che spaccarono il ponte di comando e causarono la perdita di un marinaio. Dopo i lavori di riparazione, continuò regolarmente il servizio fino al 1943. quando, dopo l'8 settembre, passò sotto controllo tedesco che lo mantenne sul suo itinerario regolare. Il mattino del 9 settembre del 1944, in navigazione tra Salvore e Pirano. nelle prime ore del mattino, il "San Marco" fu attaccato da aerei nemici, che lo mitragliarono, e gli spezzoni vaganti provocarono l'esplosione della caldaia e il conseguente incendio della nave che. con il timone bloccato andò ad incagliarsi sulla scogliera di Punta Salvore. L'attacco costò la vita a 150 persone innocenti, tra quali anche 19 abitanti del Comune di Umago che sono qui di seguito elencati: Abram Erminio Per l'Istria-Trieste, fu la maggiore disgrazia in assoluto nei suoi anni di attività e per Umago fu una delle pagine più buie della Seconda Guerra Mondiale. Il relitto fu successivamente recuperato e infine demolito. |